Quello che vediamo sopra è un grafico mensile del titolo americano Apple. In genere tendiamo a non fare classificazioni di lunghissimo periodo in quanto molti strumenti non rispondono molto bene alla Teoria delle Onde di Elliott su time frame molto elevati. Colpisce invece come il titolo Apple risponda molto bene ai cicli strutturali di Elliott anche su grafico mensile. E’ innegabile che le quotazioni siano inserite in un trend fortemente rialzista instaurato già a partire dal 2003. Se partiamo con la classificazione dai minimi del 2003, possiamo contare 5 prime onde di grado intermedio, che nel grado superiore (primario) possiamo classificare come una A, una correzione in onda B sempre di grado primario e poi una fortissima onda C dello stesso grado. Attualmente le quotazioni sembrano trovarsi in onda 5 di una 3 in estensione, un’onda 3 di grado intermedio che fa parte della struttura di onda C. La teoria delle onde di Elliott ci propone delle strutture ben precise e ci suggerisce che l’ipotetica onda C non è ancora ultimata. Di conseguenza una volta ultimata onda 5 di 3, ci dovremmo aspettare una correzione ribassista in onda 4 e poi ancora un’onda rialzista in onda 5, onda finale che dovrebbe chiudere tutta la struttura di onda C di grado primario. Cosa dicono gli indicatori: l’indicatore di momentum (elliott oscillator) che vediamo nel primo pannello, ci conferma la forza dirompente tipica delle onde 3 e di conseguenza conferma la nostra ipotesi di onda C ancora non ultimata, in quanto se ci troviamo in onda 3, per chiudere tutta la struttura in onda C, i prezzi dovrebbero ancora strutturare un’onda 4 e poi un’onda 5. L’indicatore di esaurimento, che vediamo nel pannello più in basso, ci indica che potremmo essere prossimi alla partenza della correzione in onda 4, per cui non ci aspetteremmo ancora eccessivi rialzi che possano portare le quotazioni troppo al di sopra di quota 400 dollari per azione. Diamo un po’ di numeri: dal momento che i prezzi continuano a generare massimi assoluti non abbiamo riferimenti di resistenze di nessuna natura, di conseguenza ci dobbiamo affidare a strumenti come le estensioni di Fibonacci o simili. Se misuriamo tutta l’onda A e proiettiamo le estensioni di Fibonacci dal minimo di onda B (ogni onda va rapportata alla sua precedente dello stesso grado) notiamo che sono stati già violati al rialzo livelli importanti, come il 100% e il 161,8% di estensione, e di conseguenza dobbiamo posizionare il successivo target sul 261,8% di estensione, che equivale grosso modo ad una quotazione di 450 dollari, quotazione che dovrebbe essere il target di tutta l’onda C. L’onda 4 di correzione invece dovrebbe raggiungere lo stesso livello di onda 4 del movimento precedente come ci insegnano le linee guida della Teoria delle Onde di Elliott, livello in cui passano anche supporti statici di lungo periodo. Buon trading Agata Gimmillaro