Ancora una sessione positiva per i mercati azionari americani, trascinati dal calo delle preoccupazioni verso una eventuale recessione americana, che, dopo gli ultimi dati macro, sembra sempre meno probabile. Wall Street ha chiuso in rialzo, con l'S&P 500 e il Nasdaq che hanno guadagnato tra lo 0.10 % e lo 0.20%, così come il Dow Jones, che ha chiuso leggermente positivo, rafforzando il forte rally di giovedì.

Tutti e tre i principali indici, di conseguenza, hanno fatto registrare la settimana migliore dal novembre 2023, con l'S&P 500 che ha guadagnato quasi il 4%, il Nasdaq in aumento del 5,3% e il Dow Jones in rialzo del 3%. E’ stata, per la verità, una settimana intensa di dati economici, numeri che hanno aiutato il mercato a riprendersi dalle perdite precedenti di inizio del mese. Un'inflazione più debole, vendite al dettaglio robuste e minori richieste di sussidi di disoccupazione, hanno sostenuto gli indici azionari, alimentando il ritorno della fiducia.

Inoltre, il sentiment degli investitori è stato rafforzato anche dalle solite dichiarazioni dei rappresentanti della Federal Reserve che ormai sono chiaramente orientati ad un taglio dei tassi mantenendo però un approccio prudente. E ciò, è visto, attualmente, come un segnale di forza. Tra le big tech, segnaliamo il rialzo di Nvidia, Alphabet e Tesla.

DATI USA CONTRASTANTI

Tra i dati usciti venerdì, segnaliamo i permessi di costruzione, che, sempre negli Usa, sono scesi del 4% a un tasso annuale di 1,396 milioni a luglio 2024, il più basso in quattro anni e al di sotto delle stime di mercato di 1,43 milioni. Il sentiment dei consumatori dell'Università del Michigan, pubblicato sempre venerdì, nel tardo pomeriggio, è salito a 67,8 ad agosto 2024, rispetto a 66,4 a luglio e al di sopra delle previsioni di 66,9. Si tratta del primo aumento in cinque mesi.

Nel complesso, le aspettative si sono rafforzate sia per le finanze personali sia per le prospettive economiche a cinque anni. L'indice delle aspettative è migliorato (72,1, il più alto in quattro mesi contro 68,8) mentre l'indicatore delle condizioni economiche attuali è sceso leggermente (60,9 contro 62,7). Nel complesso dati che evidenziano una tenuta del mercato e che in effetti, rappresentavano il timor maggiore, nel caso fossero usciti negativi, tra gli analisti.

ORO, NUOVI MASSIMI STORICI

Venerdì l'oro è salito sopra i 2.490 $ l'oncia, il massimo storico, trascinato da una importante domanda di beni rifugio, in attesa delle prossime decisioni della Fed. A contribuire all’aumento della domanda, i timori delle ritorsioni di Teheran, che secondo l’intelligence Usa, potrebbero avvenire nei prossimi giorni.

Inoltre, le preoccupazioni per l'escalation della guerra Russia Ucraina, hanno ulteriormente contribuito a sostenere il prezzo della materia prima. Il mercato, sul fronte tassi Usa, sconta sempre una serie di riduzioni fino a 100 punti base da qui a fine anno, sebbene il forte comunicato sulle vendite al dettaglio abbia spinto gli analisti a ridurre le probabilità di un taglio così importante, spostandosi su più probabili 50 punti base.

UK, RIPRESA IN VISTA?

Le vendite al dettaglio nel Regno Unito sono aumentate dello 0,5% mese su mese a luglio 2024, dopo un calo rivisto al ribasso dello 0,9% a giugno e in linea con le aspettative del mercato. Le vendite nei negozi non alimentari sono aumentate dell'1,4%, mentre il commercio al dettaglio è aumentato dello 0,7%, principalmente a causa di una ripresa da parte di rivenditori come mercati, distributori automatici e vendite porta a porta.

Al contrario, il commercio nei negozi alimentari è rimasto invariato, mentre le vendite di carburante per auto sono diminuite dell'1,9% dopo un precedente aumento del 2,2%. Considerando i tre mesi fino a luglio, il commercio al dettaglio è aumentato dell'1,1%. Su base annua, le vendite al dettaglio sono aumentate dell'1,4%, riprendendosi da un calo rivisto dello 0,3% nel periodo precedente e corrispondendo alle stime di mercato.

AUSTRALIA, ANCORA TASSI FERMI

Il dollaro australiano si è mantenuto sopra i 0,6600 dollari, marciando verso i massimi delle ultime tre settimane, dopo le parole del Governatore della Reserve Bank of Australia Michelle Bullock, la quale ha affermato che, nonostante i segnali di allentamento dell'inflazione, è ancora "prematuro" considerare un taglio dei tassi di interesse. L’inflazione rimane troppo alta e non si prevede che tornerà all'obiettivo del 2-3% della banca centrale prima della fine dell'anno prossimo.

La scorsa settimana, la RBA ha mantenuto i tassi invariati al 4,35% per la sesta riunione consecutiva in un contesto di economia resiliente e persistenti rischi inflazionistici. Questa posizione è in contrasto con altre importanti banche centrali, tra cui la Reserve Bank of New Zealand che ha sorpreso i mercati con un taglio dei tassi di 25 punti base ad agosto.

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Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani




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