USA: disoccupazione fa sperare in stop rialzo tassi Fed

Le quotazioni dei principali indici di Borsa a livello globale hanno registrato una seduta caratterizzata da segni misti venerdì. L’attenzione degli investitori è stata rivolta al mercato del lavoro degli Stati Uniti. Le buste paga del settore non agricolo sono aumentate di 187.000 unità, al di sopra delle attese a 170.000. I dati di giugno e luglio sono stati rivisti al ribasso, nel complesso di 110.000 unità. Inoltre, il tasso di disoccupazione è salito al 3,8%, ai livelli di febbraio 2022, rispetto alle attese al 3,5%. Questi ultimi dati hanno alimentato le speranze di una Fed meno aggressiva sui tassi nella riunione del 19-20 settembre, anche se l’inflazione rimane resistente. Il PCE core, il dato preferito dalla Fed, si è attestato al 4,2% a/a a luglio, in linea con le attese, rispetto al dato precedente al 4,1%. Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha evidenziato i potenziali pericoli che l’economia USA potrebbe dover affrontare a causa del rinnovo dei debiti a tassi molto più alti. Bostic, che quest’anno è un membro non votante, ha esortato la Fed a procedere con prudenza, poiché ulteriori strette sui tassi potrebbero causare dolori inutili all’economia. Loretta Mester, presidente della Fed di Cleveland, ha affermato che le future decisioni riguarderanno la gestione dei rischi di una politica monetaria troppo restrittiva o troppo poco restrittiva. Fronte BCE, il vicepresidente Luis de Guindos ha affermato che “sui tassi siamo al rettilineo finale”, evidenziando che la decisione è ancora aperta e che dipenderà dai prossimi dati sull’inflazione ed economia.
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