EUR-USD #2

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Partendo analizzando la politica monetaria, la prima cosa da dire è come sicuramente l’euro non è la moneta adatta per il finanziamento (il franco svizzero o lo yen sono monete sicuramente migliori in questo periodo) ma con i tassi al 4.5% sono sicuramente in svantaggio per quanto riguarda il carry trade rispetto agli Stati Uniti. Inoltre, a differenza di quest’ultimi, i tassi d’interesse in Europa è molto probabile che abbiano già raggiunto il picco. Durante l’ultima press conference delle BCE non si è parlato del PEPP il che potrebbe riflettere implicitamente che la banca è più fiduciosa oggi che il meccanismo di trasmissione sta svolgendo il suo compito senza aggiungere in questo momento ulteriori restrizione (ovvero ha riconosciuto un’economia in contrazione). Con i tassi svantaggiati l’unico modo per uscire da una situazione di tassi in svantaggio sarebbe quella di tagliare dopo la FED ma secondo Wells Fargo non sarà così essendo che nelle sue previsioni entrambe cominceranno a tagliare i tassi a giugno 2024. Notiamo però come questa previsione è troppo nel futuro per essere precisa e avere grossi impatti, tant’è che HSBC prevede che la BCE cominci a tagliare ben 6 mesi dopo.

Detto questo MUFG, BofA, Wells Fargo, West Pac e molte altre hanno previsto un deprezzamento dai livelli attuali; in particolare MUFG è la più ottimistica e prevede una chiusura del Q4 in zona 1.045 ma con possibilità di avvicinarsi alla parità senza però andare al di sotto di questa. Per quanto riguarda le altre banche la maggior parte prevede un pair che si possa aggirare intorno ai 1.02/1.03 tant’è che HSBC ha aperto un trade (che è stato chiuso causa Stop Loss venerdì) proprio con target 1.022. Guardando invece i flussi di BNP Paribas notiamo come l’EUR è la moneta con più posizione ribassiste (e a questi livelli anche l’unica) del G10.

Le stime rapide dei PMI della zona euro per ottobre sono risultate estremamente deboli vedendo scendere ulteriormente il PMI composito da 47.2 a 46.2 arrivando a toccare i livelli del 2020. Il componente dell'occupazione del PMI composito è sceso da 50,8 a settembre a 49,4 a ottobre, un livello che è coerente con un impiego moderatamente in contrazione. Livelli più bassi di occupazione dovrebbero portare a una crescita salariale più bassa e, di conseguenza, ridurre le pressioni inflazionistiche sottostanti alla fine. l rapporto PMI conteneva anche alcuni indicatori a breve termine che suggeriscono una diminuzione delle pressioni sui prezzi, con l'indice dei prezzi di produzione nel settore manifatturiero ben al di sotto del livello di 50.

A ottobre, l’andamento a rialzo della disoccupazione tedesca è proseguita per il nono mese consecutivo, con un aumento stagionalmente corretto al 5.8% dal 5.7% (arrivando al livello più alto da più di due anni). Anche la disoccupazione per settembre è stata rivista leggermente a rialzo da 10000 a 12000. L’occupazione ha assistito ad un guadagno di solamente 1000 unità in più ma la cosa più importante è la revisione dei posti di agosto, qui siamo passati da un +34000 ad un -10000. Il numero di posti vacanti arriva ai minimi da luglio 2021 con solamente 730000.

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Guardando ai bond decennali questi, anche se negli ultimi giorni hanno ritracciato, sono riusciti a rompere per la prima volta dal 2007 il muro del 5%. Questo ha fatto salire di poco il dollaro americano indicando che la notizia è ormai già prezzata. Come prevede Wells Fargo la recessione avverrà probabilmente nel Q2 del 2024 facendo così ritardare i tagli dei tassi alla FED e dando un vantaggio sulle altre monete. Notiamo inoltre come per ora la FED è la banca (a parimerito con la RBNZ) con i tassi più alti il quale sicuramente attirerà opportunità di carry trade. Come riconosciuto da Goldman Sachs il dollaro statunitense ha ancora l’appeal da Safe-Heaven e per ora è il migliore dei 3 dati i suoi tassi competitivi. Secondo le stime più recenti di Wells Fargo e di MUFG ora il dollaro ha una strada per ulteriori (modesti) guadagni almeno fino alla fine del 2023. Alcune stime di Wells Fargo sostengono infatti che il dollaro americano sarà la prima valuta nel G10 e seconda solamente al rublo russo in termini di performance per quanto riguarda il range temporale Q4 2023 Q1 2024.

Il crollo di venerdì è dovuto soprattutto ai dati pessimi del mercato del lavoro. Questi dati però possiamo attribuirli principalmente allo sciopero dei lavoratori UAW dove questi non vengono contati nei sondaggi dei salari. Secondo il Bureau of Labor Statistics, durante il periodo di rilevazione del sondaggio del mese scorso, erano in sciopero poco più di 48.000 lavoratori e se considerassimo questi aggiunti ai NFP allora noteremo come i dati sono ancora robusti. Fortunatamente si sono raggiunti accorti tra la UAW e le tre principali case automobilistiche e molti di questi lavoratori saranno inclusi nei salari del mese prossimo che vedranno dunque un rialzo significativo.

Tornando al discorso precedente dei bond, se questi dovessero scendere ulteriormente allora si “uscirebbe” da una delle due condizioni imposte da Powell per non aumentare ulteriormente i tassi d’interesse e dunque: Se i rendimenti diminuiscono la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi aumenti, se i rendimenti aumentano la probabilità di un ulteriore aumento dei tassi diminuisce ma in entrambi i casi il dollaro si troverebbe in una situazione di forza.

Detto questo Powell ha anche affermato che non vede probabilità di recessione, questa affermazione va però in contrasto con molte banche che vedono questa come “imminente” tra il Q1 e il Q2 del prossimo anno.

SHORT EUR-USD @1.072, Stop Loss @1.85, Target 1 @1.045 (50% operazione), Target 2 @1.03 (100% operazione). Possibile allungare il take profit fino ad un minimo di 1.022 ovvero il target del trade ormai chiuso di HSBC.

Da questa immagine (che purtroppo non posso caricare ma che ho disegnato con la trend line blu) notiamo come la salita di venerdì si è fermata esattamente in corrispondenza della trendline di BofA la quale rappresenterebbe la resistenza superiore di una FLAG. Secondo dunque l’analisi tecnica di BofA siamo dunque al culmine della 5 onda prima di rompere al ribasso questo canale e arrivare sul livello 1.02 il quale corrisponderebbe allo 0.618 del ritracciamento di Fibonacci.
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