Ricordo che scrivo questa analisi ogni giorno iniziandola prima che il mercato apra e commentandola mano a mano che la sessione di mercato si svolge.
Ci sono giornate che iniziano in un modo e finiscono in un'altro e la mia analisi vi vuole far vivere tutto questo come spettatori della prima fila nei posti migliori a teatro.
Il mercato americano e con lui l'S&P 500 e soprattutto i beni reali non hanno accolto bene il mutamento verso il risk-off che si è manifestato più sui finanziari (banche) che sul dollaro.
L'indice S&P 500 ha perso gradualmente e sempre più terreno ieri durante la sessione regolare. Il rimbalzo nella notte è stato debole, non riuscendo a portarsi definitivamente a 4.010.
I compra-tori hanno perso la forza rispetto alla mattinata europea e una volta ceduto 3.980 c’è stato spazio di discesa fino a 3.910.
Ma attenzione allo stesso tempo, c'è ancora carburante rialzista a medio termine per tutte le ragioni menzionate ieri e nei giorni precedenti.
Vi ricordo alcuni punti:
Io continuo a rimanere fermo sulla mia previsione:
• 50 basis point in dicembre,
• 25 basis point in gennaio,
• 25 basis point in marzo.
• 5,50% il tasso di arrivo sui Fed funds e poi da quel punto mantenerlo a lungo nel tentativo di non far precipitare l'economia in recessione, ma solo di farla crescere ben al di sotto del suo potenziale.
Quale tipo di recessione ci aspetterà secondo me?
Crollo dell'economia e recessione molto profonda e duratura?
No, al momento non è questo il mio scenario principale.
il mio scenario prevede:
• il PIL ridursi forse fino al 2%,
• un tasso di disoccupazione superiore al 3%,
• una recessione che non si avvicinerebbe nemmeno alla crisi del 2007-2009.
Prevedo che i problemi arriveranno prima della metà del 2023, e li vedremo riflessi negli utili delle società e nelle previsioni dei management.
Non sono in ansia per il rally del Q4 che si esaurirà all'inizio di gennaio. Quali sono allora i livelli chiave per oggi? 4.040 come supporto, subito dopo 4.010, che però è meglio che tengano. 4.065 rimane il primo obiettivo al rialzo, con un secondo obbiettivo a 4.130. Non è facile quest’anno il rally per Babbo Natale: 1. la Fed sta stringendo su un'economia in rallentamento (si vedano i PMI e poi le abitazioni, il settore manifatturiero), 2. l'inflazione ha raggiunto un picco credibile (lo abbiamo già celebrato con l'IPC di novembre) e il deterioramento dell’economia deve ancora colpire il mercato del lavoro, 3. un'osservazione attenta delle retribuzioni orarie, delle ore lavorate e dei settori di provenienza di questi aumenti di posti di lavoro (ospitalità, tempo libero e divertimento e vendite al dettaglio) non sono un buon segnale. Vedremo gli effetti sulla fiducia dei consumatori e sulle vendite al dettaglio, man mano che le famiglie bruceranno i risparmi extra (cosa già avvenuta tra l'altro per i settori più vulnerabili). A questo si aggiunge che inoltre, la Fed non solo sta stringendo, ma sta prosciugando la liquidità, 60 miliardi di dollari al mese in Treasuries e 30 miliardi di dollari in titoli garantiti da mutui. Sono preoccupato di vedere chi acquisterà il nuovo debito americano. È tempo di grandi scelte settoriali. Continuo a essere rialzista sull'argento e sull'oro, compresi i minerari, l'energia che va dal petrolio alle rinnovabili al nucleare, l'agricoltura (compresi i fertilizzanti), il settore della difesa con l'aerospaziale. Questi settori trarranno vantaggio dall'aumento della volatilità e dall'inflazione che ci accompagnerà nel 2023 e oltre.
Quello che abbiamo visto ieri è la paura del rischio sistemico che si insinua, come un presagio. Il rischio sistemico non è ancora arrivato, punterei in caso sul Franco svizzero che sarebbe probabilmente una valuta ben performante nel corso del prossimo anno, insieme allo Yen giapponese. La reazione di ieri e ciò che deve ancora accadere prima che i mercati abbiano un catalizzatore fondamentale su cui puntare (il PPI di venerdì), dimostra la paura dell'ignoto.
A mercati aperti:
Prospettiva giornaliera ribassista su tutta la linea: i beni reali puntano in basso, dollaro di nuovo neutrale, forte pressione su tutti i mercati azionari. L’S&P 500 rimane per oggi ancora ribassista i 3.905/3.910 si stanno avvicinando sempre di più in un percorso che sembra un piano inclinato senza freno.
Riflessione:
Ribadisco che reazione vista ieri e cio che ancora deve accadere prima che i mercati trovino un catalizzatore fondamentale su cui Infiammarsi (potrebbe essere il PPI di venerdi), dimostra la paura che ha il mercato verso l'ignoto. 1. S&P 500 prospettiva ribassista con vendi-orsi padroni del mercato.
2. Il PPI è probabile che sia inferiore alle aspettative.
Questa analisi che leggi su Tradingview adesso è pubblicata il pomeriggio del giorno prima con inclusi i livelli operativi su:
Mercato azionario americano;
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