Indici Pmi europei sopra quota 50 anche in ottobre, indicando espansione. Riunioni cruciali per Banche Centrali europea, giapponese e canadese. Prosegue, senza strappi, il rialzo dei rendimenti dei Govies Usa ed europei. La corsa di petrolio e altre materie prime prosegue e porta inflazione.
Giornata densa di novita’ quella di venerdi’ 22 ottobre: Jerome Powell, Presidente della Banca Centrale Americana (Federal Reserve) ha definito "prematuro un rialzo dei tassi" ma ha ribadito che la FED e’"pronta ad iniziare il tapering" (riduzione degli acquisto di bonds sul mercato).
L'economia USA cresce in modo “irregolare”, disturbata dalle “varianti Covid": l’impennata e la difficile reperibilita’ delle materie prime originano colli di bottiglia sulla produzione creando un'inflazione più alta e duratura del previsto.
In Europa, gli indici Pmi (Purchasing Managers Index) di ottobre restano sopra i 50 punti, indicando espansione, ma sono in rallentamento rispetto ai livelli dei 5-6 mesi precedenti: l'indice Pmi composito Eurozona di ottobre è diminuito a 54,3 da 56,2 di settembre, col 3’ calo consecutivo mensile, dopo aver toccato il massimo storico a luglio.
Anche in Europa pesano i problemi di approvvigionamento, i prezzi delle commodities alle stelle ed il loro ritardato trasferimento a valle sui clienti, creando inflazione.
Le maggiori Borse europee hanno comunque chiuso in rialzo: Cac40 francese +0,7%, Dax tedesco +0,4%, Ftse100 britannico e FtseMib italiano +0,2%. Meno brillante Wall Street col solo Dow Jones positvo, +0,2%, l'S&P 500 -0,1% ed il Nasdaq -0,8%. Il listino tecnologico e’ stato appesantito dalle trimestrali sotto le attese di Intel e Snap (holding di Snapchat), arrivata a perdere oltre -30%.
Il management di Snap ha espresso preoccupazione per le modifiche sulla tutela dei dati decise da Apple e sulle loro ricadute sui ricavi da pubblicità. Il contagio negativo si è rapidamente esteso a Facebook e Twitter, pesantemente vendute sul finale con perdite vicine al -5%.
Sempre venerdi’ 22 ottobre il versante macro globale ha registrato un indice Pmi manifatturiero giapponese particolarmente buono ad ottobre, spinto dagli ordini all’esportazione, ed un Pmi servizi anch’esso in crescita, per effetto del reopening,per la prima volta da gennaio 2020. Il boom dei prezzi di energia e materie prime industriali ha contribuito ad un tasso d’inflazione tornato positivo a settembre.
Finalmente, dall’Asia, qualche buona notizia dal colosso immobiliare Evergrande che, pagando 83,5 milioni Dollari di cedola dovuta il 23 settembre su un bond offshore ha evitato il default al limite dei 30 giorni di tolleranza.
L’azione Evergrande stamane, 25 ottobre, aveva aperto in rialzo di oltre +4%, per poi ridimensionare lo slancio e chiudere a -0,8%. Reuters ha riportato la notizia che Evergrande avrebbe anche riavviato 10 progetti immobiliare sospesi nei mesi scorsi.
Purtroppo per l’inflazione e la crescita economica globale, accelera ancora il prezzo del petrolio, fino a segnare nuovi record, col WTI (West Texas Intermediate) a 84,6 Dollari/barile (ore 13.15 CET), dopo 4 settimane di ininterrotti rialzi. Pesa l’esuberanza della domanda ed il rifiuto dell'Opec+ (Organizzazione dei 13 maggiori esportatori+partners) di aumentare la produzione di greggio.
La settimana iniziata (25-29 ottobre) e’ ricca di Riunioni di Banche centrali, tra cui la Banca Centrale Europea, quella del Giappone e del Canada: il mercato dei governativi resta tranquillo, ratificando il leggero aumento dei rendimenti della scorsa settimana: quello del Treasury benchmark decennale americano e’ attorno a +1,65%, quello tedesco a -0,10%, quello del BTP italiano poco sotto il +0,99%, poco impattato dall’”Outlook positivo” assegnato all’Italia dall’agenzia di rating S&P.
La mattinata asiatica di oggi ha visto chiusure eterogenee dei principali indici azionari: pesante il Nikkei giapponese, -0,7%, che risente della sconfitta del partito di governo in una consultazione elettorale locale per assegnare un seggio vacante alla Camera alta.
L’Hang Seng di Hong Kong ha chiuso invariato, +0,02%, con il sub indice del comparto costruzioni/immobiliare in calo del -2% su voci di aumenti delle teasse sugli immobili.
Il gigante bancario HSBC non ha reagito al balzo degli utili trimestrali, cresciuti +76% a 5,4 miliardi HK Dollari, sopra alle aspettative, e all’annuncio del piano di riacquisto azioni da 2 miliardi Dollari, da eseguirsi nel breve termine. Discreti progressi per i listini della Cina continentale (+0,40% ill CSI300), e per il Kospi coreano, + 0,5%.
I mercati azionari europei, a fine mattinata, conservano solo parte dei progressi della fase di apertura e guadagnano mediamente +0,2% (ore 13,45 CET), mentre i future di Wall Street anticipano un’apertura piatta, nel giorno in cui, a mercato chiuso, Facebook rilascera’ i risultati trimestrali Luglio-Settembre, di elevato valore predittivo per gli altri big della tecnologia che riporteranno questa settimana, tra cui Google, Apple, Microsoft e Amazon.
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