MACRO BACKGROUND Coe da copione a portare volatilità sui mercati sono stati i dati sull’inflaizone USA pubblicati ieri pomeriggio , dati che a gran sorpresa hanno superato le aspettative con un H-CPI Y/Y al 3.0% rispetto alle attese del 3.1% e al precedente 3.3%. Positivo anche il dato m/m che passa al -0.1% dal precedente 0% superando le pessimistiche attese di un +0.1%, migliorano ancora anche i dati core che battono le attese di 0.1% su tutti gli orizzonti temporali. Ad una più attenta analisi il grande progresso fatto dall’inflazione resta da attribuire alla componente Shelter, in particolare all’OER ( owner’s equivalent rent) che finalmente recupera il forte gap temporale con le altre componenti dell’indice dei prezzi al consumo e porta profonda serenità alla FED che monitorava da tempo l’andamento degli affitti e dell’intera componente degli alloggi. Il magnifico dato di ieri ha innescato una tanto attesa rotazione dei portafogli degli investitori, che oramai sempre piu convinti di un taglio dei tassi da aprte della FED iniziano ad abbandonare i porti più sicuri del mondo obbligazionario e del tech per andare a caccia di titoli a miglior prezzo che possano godere del rilancio dell’economia da parte di Powell. Ieri quasi 400 delle 500 aziende dell’SP hanno registrato performance positive, tranne il mondo tech che si riallinea e riporta equilibrio ad un divario ben noto tra le famose magnifiche sette e il resto dell’azionariato USA. L’intero mondo finanziario si è adeguato ad una idea oramai salda di tagli tassi nel prossimo settembre da parte della FED
FOREX Il mercato valutario ha lasciato proseguire la sua scia di vendite di dollari USA, ora sempre piu conviti di un taglio tassi e di un’economia ( settore immobiliare compreso) sempre piu in rallentamento. Il dollar index approda ai minimi segnalati ieri a 104.30 dopo un rapido affondo a 104 figura, primo vero supporto tecnico, ma a questo punto non possiamo che aspettarci ulteriori affondi e un nuovo trend contreo dollaro USA Ne beneficiano tutte le majors, con eurusd che sale a 1.09 e sembra ora puntare a 1.0925 prima resistenza, non si arresta la sterlina, che nella majors gbpusd esplode a 1.2950 ma sembra solo l’inizio di una nuova grande riaprtenza long. Non meno brillante l’aussie, che tocca i massimid i 0.68 e sempra ora voler aggioranare i masismi settimanali, lasciandoci di fatto venditori di dollari USA contro tutte le majors, prediligendo la sterlina. Nota per il mondo valutario le dinamiche sullo yen giapponese, che sebbene non abbia avutoconferme di un’intervento da aprte della Boj, si è dimostrata l’asset migliore della gioranta, spingendo a ribasso tutte le majors di oltre 3 figura. Non crediamo che il trend di fondo possa essere ancora cambiato, pertanto restano a nostro parere occasioni di ingressi di vendite yen. EQUITY Perde terreno il settore tech, con i titoli come Nvidia Apple e Microsoft che perdono oltre i 5 punti percentuali. Il mercato premia i settori immobiliari e le utilities, bene anche il financials in attesa delle trimestrali di oggi dei titoli bancari USA. Oggi in pubblicazione i dati di jp morgan, wells fargo e citigroup, di cui abbiamo discusso ieri e per i quali gli analisti saranno bene attenti alle letture dei bilanci per scovare crepe nei debiti da debito sovrano. Il nasdq care e si porta a 20430 punti a testare la trend line supportiva che guida il trend long da inizio giugno, area di confluenza statica dinamica che passa a 20271 pnt e che resta baluardo ultimo per il trend rialzista. Interessantissima la dinamica che ha caratterizzato il russel che guadagna un 5% quasi in questa settimana, mettendo in luce proprio la rotazione settoriale di cui parlavamo. Le aree supportive restano lontano a 2080 pnt , ma punti piu vicini si possono trovare a 2154 e 2125 pnt, primi livelli da monitorare.
COMMODITIES Bene il gold che approda a nuovi massimi a 2430$ , ponendo ora i livelli supportivi a 2406$ primo supporto statico , riaprte anche il wti che dopo aver testato i minimi di 80.50$ si porta ora a 83.54$ puntando dritto ai massimi di 84.50$ - Attendiamo oggi i dati sui PPI usa che dovrebbero confermare l’andamento dell’iflazione letta ieri